sabato 4 ottobre 2014

Zia vs. Pippo Pig (Vicende Marziane)

Nel momento in cui ho aperto gli occhi, questa mattina, ho avuto il bruttissimo presentimento che quella di oggi sarebbe stata una giornata di merda. Incredibile come la mia dote di veggente decida di funzionare solo nel caso in cui si tratti di cattivi presagi. Ci ho azzeccato in pieno. Il presagio determinante, quello che ha portato alle certa e indissolubile consapevolezza dell’imminente catastrofe, è stato l’annuncio della zia, sparato a freddo durante la cena di ieri sera. “Domani mattina dovrò farmi la doccia”. Dopo aver rantolato per un minuto e mezzo con un frammento di pesce in umido incastrato in gola, ho pensato con una punta di commozione che avrei dovuto segnare la data sul calendario e far istituire festa nazionale per tutti gli anni a venire. Proprio come ho fatto quella volta in cui ho preso otto nel compito di matematica. Ma in realtà solo stamattina ho realizzato cosa ci fosse dietro quella novità proferita così a cuor leggero… calamità e sciagura. Secondo una leggendaria diceria appena  prima di morire la vittima predestinata avverte nell'aria odori strani. Quello, il fatto che la zia avesse usato le parole “farmi” e “doccia” nella stessa frase, avrebbe dovuto rivelare cosa avrei dovuto aspettarmi dalle successive ventiquattro ore.
In breve.
Marzio è un carabiniere del distretto di polizia e vigilanza di Grezzano sul Gingillo e stamattina alle dieci avrebbe dovuto ricevere un premio dal sindaco in persona per il lavoro svolto duranteblabla. Saremmo dovuti andare tutti: la zia, io e Adriana. La zia era così emozionata e nervosa all'idea di poter apparire in tv (sullo stesso canale della idolatrata Barburso), che ha deciso bene di alzarsi all'alba. Vi risparmio la trina su lei che sbatte le cose e alza e abbassa serrande a caso in giro per casa per grattarmi via dal letto.
Armandoci di pazienza e resistendo all'impulso di sedare la zia, partiamo. Ci perdiamo. Marzio chiama dicendo che ha dimenticato i guanti della divisa. La zia non ha fatto la doccia promessa.
Ma non finisce qui.
Dopo essere arrivati e non aver trovato posto all'interno del parcheggio, riusciamo ad entrare nell’edificio e non troviamo posto a sedere neanche lì. Aspettiamo in piedi almeno per una ventina d’anni che finiscano le prove e riprove della cerimonia alla  quale hanno partecipato moltissimi personaggi famosi (la zia era gasatissima), e almeno millemila persone tra vigili, carabinieri e polizianza varia.
E alla fine… niente encomio. Niente, nada, nisba.

Indignati e brontolanti siamo andati via, non prima di aver perso la zia che era rimasta attaccata, come una cozza allo scoglio, alle chiappe cascanti del sindaco. L’abbiamo ritrovata mentre rincorreva tale Pippo Pig, un tipo del programma della Barburso con sei chilometri di barba e che, a sentire lei, andrebbe sempre in giro vestito da maialino rosa. E la domande sorge spontanea… perché?